giretti disegnetti #10
Scogliere, cattedrali e capelli perennemente scompigliati dal vento. Il nord della Spagna
Giretti disegnetti è una newsletter che nasce dalla voglia di condividere la mia passione per i viaggi on the road, con un approccio da taccuino illustrato.
Ogni mese giretti disegnetti racconta con parole, liste e disegni, un viaggio. Un viaggio vero, fatto da persone ogni volta diverse, a cui io chiederò di condividere con me (e te) la propria esperienza. Io mi occupo di raccontarlo e illustrarlo.
Carmela è una lettrice di giretti disegnetti che mi ha scritto qualche mese fa, raccontandomi un viaggio primaverile, dai paesaggi che l’hanno sorpresa per la loro bellezza inaspettata, perchè più simile all’Irlanda (paese che ama) rispetto alla classica Spagna “che ci si aspetta”. Insieme al marito, ha girato per le strade di Galizia, Asturie e Cantabria, tra paesini di mare, scogliere a picco sull’Oceano e case rural in mezzo al nulla.
Il giretto disegnetto di oggi racconta un viaggio fuori stagione nella Spagna del nord: Galizia, Asturie e Cantabria. Percorso da Carmela e Giuseppe a maggio dell’anno scorso.
Carmela ha 44 anni e vive a Ortona, in Abruzzo, a mezzo passo dal mare e a due dalla montagna. Non ha ancora deciso quale fra i due preferisce.
Per lavoro si occupa di sottotitoli, soprattutto per film e serie TV, quindi ha una buona scusa per guardarne a bizzeffe. A schermi spenti ha la testa dentro i libri, persa in mondi e viaggi immaginari
Ama la bella cartoleria: compra in continuazione quaderni e penne per segnare le liste dei posti che vuole visitare, e non bastano mai.
L’on the road è la dimensione di viaggio che ha scelto quasi sempre, a spasso per l’Europa, ma anche in California e Giappone. Ora però sogna di fare un viaggio in bici.
Una mitica panda (ibrida) presa a noleggio all’aeroporto di Santander.
Alla fine di un promontorio, percorrendo una stradina verso uno dei punti più a nord e più esposti al vento di tutta la penisola Iberica, la vista si apre su uno spettacolo mozzafiato, un faro bianco che segna l’incontro tra l’oceano e il Mar Cantabrico.
Il ristorante Trintaedous a Pontedeume è la taberna più carina in cui Carmela e Giuseppe hanno mangiato durante questo viaggio, perchè la maggior parte delle volte si sono fermati in trattorie con una cucina di pesce molto semplice. Hanno ordinato merluzzi in carpione e tarta de queso (una specie di cheesecake), che non hanno ancora scordato.
Le “case rural” spagnole sono cascine o casali di campagna adibite alla ricezione turistica. Una sorta di nostro agriturismo. Carmela e Giuseppe si sono fermati a dormire in diverse di queste sistemazioni.
La loro preferita è stata la Casa Rural O Vilar, immersa nel nulla tra le penisole di Bares e Cabo Ortegal, dove hanno “giocato a fare i local”, godendosi la quiete e il verde.
Dopo essere arrivati in cima alla penisola di Bares, invece di riprendere la strada prevista, Carmela e Giuseppe hanno deciso di svoltare per il porto. Si sono trovati in un posto bellissimo per la sua semplicità, illuminato dalla luce del mezzogiorno. Barche di pescatori e ristorantini di pesce, che sembravano frequentati solo da gente del posto. Si sono rilassati, hanno mangiato pesce arrosto chiacchierando con la famiglia al tavolo accanto, hanno fatto una passeggiata sulla spiaggia e poi si sono rimessi in marcia. Gesti e azioni semplici, ma in grado di ricaricare e regalare un senso di pace da riportare fino a casa.
da Santander a Covadonga
prima tappa a Santillana del Mar
l’imponente cattedrale di Covadonga è ancora più maestosa circondata da nuvole nere
inzupparsi completamente provando a fare il sentiero dei laghi (Los Lagos) sotto la pioggia, all’interno del parco nazionale dei Picos de Europa, Riserva della Biosfera Unesco
da Covadonga a Oviedo
scarpinata che fa raggiungere la quota passi giornaliera, fino al Cristo sulla collina che domina Oviedo
la giornata prosegue all’insegna delle statue più varie: la città ne è disseminata, e non solo di personaggi particolarmente legati al luogo o alla cultura locale: Carmela e Giuseppe si fanno foto con Mafalda e Woody Allen
a cena assaggiano la sidra, un sidro di mele che i camerieri devono versare dall’alto, senza guardare, facendo centro in un bicchiere che sta per terra, ancora meglio se dietro la loro schiena. Due dita di sidro alla volta, appena le finisci ricomincia la storia. Il pavimento è ovviamente bello appiccicoso!
da Oviedo a Bares
passeggiata tra archi e pinnacoli nella spiaggia delle cattedrali (praia das catedrais), favoriti dalla bassa marea e con il vento tra i capelli
deviazione fortunata al porto di Bares
farsi ri-spettinare i capelli godendosi la vista seduti sul “mellor banco do mundo”, ovvero la panchina più bella del mondo, sulla playa do Picon
da Cabo Ortegal a Pontedeume
paesaggi commuoventi a Cabo Ortegal
lasciarsi impressionare dalle scogliere oceaniche più alte dell’Europa meridionale alla Garita de Herbeira, una vedetta navale costruita nel 1805, a 615 metri sul livello del mare. Il vento in questa zona della Spagna è particolarmente impetuoso, e le pale eoliche abbondano
sosta al santuario di San Andrés de Teixido, la cui visita pare “assicuri il paradiso”, quindi tentar non nuoce
passeggiata nel parco di Fragas do Eume, dove Carmela e Giuseppe si perdono per trovare un vecchio monastero immerso nel silenzio
cena al ristorante Tintaedous, il preferito del viaggio
da Pontedeume a Muxia
super colazione al b&b Montebreamo, pensata per sfamare i pellegrini del Cammino di Santiago, che passa di qui
esplorazione urbana a La Coruña, dove spicca la visita alla Torre de Hércules, un faro all’interno di un parco cittadino. Davanti alla torre, una grande piazza con riprodotta, a terra, una grande rosa dei venti orientata verso i quattro punti cardinali.
chiese e monumenti anche a Muxia, cittadina di mare. Non passa inosservata Ferida, eretta per ricordare l’affondamento della petroliera Prestige proprio al largo di questa costa, quando la perdita di migliaia di tonnellate di greggio nell’oceano devastò le coste galiziane, gli ecosistemi marini e l’industria della pesca locali, provocando uno dei peggiori disastri ambientali avvenuti in Europa.
cena in un baretto che cucina anche pesce, a base di sardine arrosto. Il muro, su cui si può leggere il menù scritto su una lavagnetta, è tappezzato di stampe di serial killer: “una passione del cuoco”. ok.
da Muxia a Las Medulas
tempo di decisioni strategiche: Carmela decide, a malincuore, di sacrificare la visita a Finisterre, per dirigersi direttamente a Santiago de Compostela
la città è la più affollata del viaggio: ovunque affollata di pellegrini e turisti, ma non invivibile. La visita alla cattedrale è gratuita per tutti
Santiago è la meta del celebre Cammino ma non di questo giretto: nel pomeriggio arrivo a Las Medulas, luogo Patrimonio dell’Umanità UNESCO che ricorda un canyon americano. Si tratta di montagne di argilla rossa ricoperte di castagni, costruite dai romani, che modellarono il paesaggio per ricavarne una miniera d’oro. Dal Mirador de Orellan si gode di un bellissimo colpo d’occhio su tutte le sfumature rossastre del paesaggio.
gustare un pollo arrosto migliore di quello che faceva la nonna di Carmela, accolti in una tipica casa rural in pietra
da Las Medulas a Leon
lungo la strada verso Leon, piccola sosta non pianificata nella cittadina di Astorga, per assaggiare quello che sembra essere un piatto tipico interessante: il Cocido Maragato, che vede le sue origini nella tradizione contadina. Carmela e Giuseppe si fermano per assaggiarlo qui e scoprono presto che non è un piatto veloce adatto ad una breve sosta: arrivano prima la verza con i ceci, cotti nel brodo di carne, poi la carne lessa, e successivamente il brodo nel quale è stata anche cotta la pasta.
Astorga riserva altre sorprese: il Palazzo Episcopal che sembra un castello delle fiabe e la cattedrale di Santa Maria, che sarà eletta la più interessante del viaggio
un rimpianto: non arrivare in tempo per visitare la cattedrale di Leon
da Leon a Santander
una deviazione di diversi chilometri per aggiungere una tappa all’ultimo: la cittadina di Burgos, con un piccolo centro in cui spicca… la centoquarantaseiesima cattedrale del viaggio!
la pioggia, con cui è iniziato il giro, ne caratterizza anche l’ultima giornata, limitando l’esplorazione di Santander, di cui segnaliamo: il chiostro dell’immancabile cattedrale, il centro Botin di Renzo Piano, Los Raqueros, i famosi “scugnizzi di Santander”, e dulcis in fundo, un negozio di cartoleria!
Carmela ha condiviso un paio di post dedicati a questo itinerario sul suo profilo Instagram: qui e qui.
ufficio segnalazione giretti
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chi sono e cosa faccio
Grazie per aver letto fin qui. Se ancora non ci conosciamo, io sono Silvia Benedet, in arte (e sui social) silviabes, e per lavoro creo e abito gli spazi tra comunicazione digitale, vino, illustrazione e viaggi.
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