Giretti disegnetti è una newsletter che nasce dalla voglia di condividere la mia passione per i viaggi on the road, con un approccio da taccuino illustrato.
Ogni mese giretti disegnetti racconta con parole, liste e disegni, un viaggio. Un viaggio vero, fatto da persone ogni volta diverse, a cui io chiederò di condividere con me (e te) la propria esperienza. Io mi occupo di raccontarlo e illustrarlo.
Giretti disegnetti di ottobre esce completamente sfasata, in ritardo, in versione ridotta… un po’ come mi sono sentita spesso io in queste ultime settimane insomma!
Sto navigando attraverso un periodo complicato (ne ho accennato con qualche immagine qui) che ha reso questo autunno (stagione che per me è sempre lavorativamente molto carica) ancora più infuocato. Avrei potuto fare i salti mortali e uscire rispettando la deadline, non l’ho fatto per amore e cura nei confronti di me stessa, oltre che della bambina che cresce e scalcia nella mia pancia. A volte è meglio prendersi il giusto tempo ed evitare acrobazie inutili.
Non so se per affinità elettive o per casualità fortunata, il giretto disegnetto che vi presento oggi va un po’ in questa direzione. Alessia, una delle protagoniste di questo viaggio nonché voce narrante, l’ha definita “modalità accepting chaos”. Si potrebbe chiamare anche “ogni tanto semplificare va bene”. È insomma un itinerario semplice, in treno, a prova di bambini, in un paese efficiente. Va bene per voi se volete riempirvi gli occhi di cose belle, la pancia di fritti e cozze, se amate le passeggiate senza una meta, curiosare nei negozi di cartoleria e avere pochi sbattimenti. Che comunque in viaggio ci sono sempre (infatti Alessia & co. sono tornati a casa con il Covid).
Riporto testualmente delle parole di Alessia che mi hanno particolarmente colpito, perchè un viaggio non può e non deve essere l’ennesima performance da mostrare su Instagram. È invece uno strumento estremamente versatile che può trasformarsi sempre nella cosa giusta di cui abbiamo bisogno in un determinato momento:
“Direi che il sentimento più importante di tutta la vacanza sia stato proprio quello legato al fatto che eravamo via da casa per un po', potevamo staccare tutti e tre, guardare cose diverse e nuove insieme, fare esperienze. Le nostre vite quotidiane sono davvero dei frullatori, avere la possibilità di aprire gli occhi la mattina per scoprire quello che ci sta attorno, senza correre e prendendoci i nostri tempi è stato un regalo grande. Forse non avremo barrato tutte le caselle della checklist del viaggio perfetto in Belgio, visitando luoghi storici e musei etc ma lo abbiamo vissuto a modo nostro e questo mi è piaciuto tanto.”
Il giretto disegnetto di oggi tocca alcune delle più iconiche città del Belgio, attraversato in treno da Alessia, Enrico e la loro bambina di quasi 6 anni, Nina, nell’estate 2024.
Alessia lavora con la comunicazione e la creatività. Insieme alla sua socia Arianna ha fondato uno studio di marketing e comunicazione, studio am, che si occupa di branding.
Alessia e Enrico hanno affrontato vari road trip in passato, in coppia o in solitaria, ma nel formato famiglia con figli in età scolare è stata un’esperienza inedita, dove tutto è da ricalibrare.
Sono partiti da Venezia in aereo e una volta atterrati si sono mossi esclusivamente in treno. Non è servito acquistare un pass inter rail, vista la brevità di durata e distanza. I treni in Belgio sono economici e gratuiti per i bambini fino a 12 anni.
[nota mia] da febbraio 2025 European Sleeper inaugurerà una nuova tratta notturna che collegherà in treno Bruxelles (e altre città del nord Europa] con Venezia e Verona!
Viaggiare con i bambini è sicuramente impegnativo ma regala prospettive curiose e inedite, chi l’ha provato lo sa bene. Ad esempio, per Alessia, abituata a fare molta fatica con Nina ai pasti (anche con cose “normali” tipo la pasta al ragù), vederla scofanarsi una pentola piena di cozze è stato di una soddisfazione indelebile e impagabile.
Il Belgio, soprattutto per chi ha stipendi italiani (potremmo aprire una polemica ma evitiamo), è un paese caro, specialmente quando si tratta di mangiare fuori. La sistemazione che Alessia ha trovato più comoda e congeniale quindi, al di là dell’estetica (è comunque molto cute) è stato un appartamento ad Anversa.
Rispetto agli hotel, permette a chi viaggia con i piccoli di essere più autonomi con i pasti e gli orari, scegliendo in base alle proprie esigenze ed abitudini quando mangiare fuori e quando rimanere a casa. [nota mia: per chi ha figli in età pisolino, ancora più comodo].
Scoprire solo una volta giunti a Mechelen, ultima tappa del viaggio, che è conosciuta a livello internazionale per il carillon, un grande strumento posizionato solitamente in torri e campanili, formato da una serie di grandi campane che vengono suonate tramite un meccanismo azionato da una tastiera con tante levette.
A Mechelen ci sono sei carillon e una scuola internazionale per impararne l’arte. D’estate ci sono spesso concerti, uno dei pranzi dei nostri viaggiatori, in un bistrot di fianco alla cattedrale, ha avuto più di un’ora di accompagnamento musicale a sorpresa.
da Venezia a Bruxelles
il primo incontro con un amore che durerà tutto il viaggio (e oltre): le leggendarie patatine fritte belghe
esplorare la città a piedi, facendosi stupire dalla resistenza di Nina. Anche questa è rimasta una costante (qui siamo al primo giorno e ancora non lo sapevano), ogni giorno hanno percorso a piedi dai 13 ai 20 mila passi che Nina ha affrontato con inesauribili tenacia e voglia di girare e curiosare
due classici da turisti: Atomium e Mini Europa, per la felicità della viaggiatrice più giovane
shopping da Oh My Cream! (negozio beauty) e Dille & Kamille (casalinghi)
da Bruxelles a Gent
scoprire che, oltre a piedi, le cittadine delle Fiandre si prestano bene anche ad essere esplorate dall’acqua. Il giro in battello con la guida che raccontava un sacco di storie e aneddoti si è rivelato una scelta azzeccata
essendo Agosto c'era molto turismo, ma questo non ha limitato Alessia nell’immaginare come si può vivere in queste cittadine non grandi ma comunque vibranti, probabilmente con una buona qualità della vita. Ha visto spazi di interazione per persone di tutte le età e un vibe multi-kulti che in Italia non esiste ancora e chissà se esisterà in un futuro prossimo.
le strade che si svuotano un po' dalle persone all’imbrunire, con il cielo indaco ma luminoso, le luci accese nelle case: l’atmosfera perfetta andare a zonzo
da Gent a Bruges
l’estetica delle Fiandre è iconica, in città-cartoline come Bruges si possono passare ore a guardare le case e gli edifici. Quelli antichi per i loro dettagli minuziosi e quelli nuovi, moderni e contemporanei, per osservare come si innestano con il passato.
mille passeggiate anche nelle vie più minuscole, senza paura della pioggia
il primo beguinage (in olandese begijnhof), oasi di quiete anche in alta stagione. Si tratta di luoghi diffusi in Belgio, nei Paesi Bassi e nel nord della Francia. Sono formati da un complesso di piccoli edifici affacciati su un cortile, che un tempo venivano abitati da una comunità di beghine, un movimento religioso indipendente dalla Chiesa e composto da sole donne, che conducevano una vita dallo stile monastico. Il beghinaggio oggi è sede di un monastero benedettino e ai visitatori viene chiesto di osservare il silenzio.
[nota mia] nel 2015 ho fatto anche io un breve viaggio in treno, dedicato però esclusivamente alle Fiandre, e il beghinaggio di Bruges è stato uno dei luoghi che mi ha colpito di più, forse anche grazie ad un’installazione della Triennale in corso proprio nel cortile. Ci sono ancora un po’ di foto nel mio vecchissimo blog
da Bruges a Anversa
la dinamicità, tutta particolare, di Anversa era resa ancora più elettrica dall’imminente arrivo del Pride
molti giri per tanti negozi (indipendenti e non): cartoleria, abiti, libri, giochi, accessori, items per la casa. Da salvare:
Wunderkammer Stad Leest cartoleria ultrapreferita
Studio Play abbigliamento bambini, oggetti per la casa, giochi
The Other Shop (ancora) cartoleria, libri, bigliettini
trovare in pieno centro un posto super tattico per mangiare: una sorta di pescheria con servizio al tavolo. Pochi piatti, qualità altissima, prezzo giusto. Ci sono tornati e ritornati!
da Anversa a Mechelen
per i carillon: vedi sezione serendipity
le ultime giornate sono sempre intrise di malinconia e (almeno per me) di quella strisciante ansia da aereo imminente che non ti fa mai mollare l’orologio anche se sei in perfetto orario e i bagagli ti aspettano già fatti in un locker della stazione. Comunque non è niente che un waffle con fragole e panna non possa curare (per la cioccolata belga era troppo caldo, bisogna tornare in inverno!)
Alessia ha condiviso vari post dedicati al viaggio sul suo profilo Instagram.
ufficio segnalazione giretti
Se hai fatto un road trip che secondo te merita di essere raccontato, o ne hai seguito uno di particolarmente figo sui social, scrivimi a benedet.silvia@gmail.com o lascia un commento.
chi sono e cosa faccio
Grazie per aver letto fin qui. Se ancora non ci conosciamo, io sono Silvia Benedet, in arte (e sui social) silviabes, e per lavoro creo e abito gli spazi tra comunicazione digitale, vino, illustrazione e viaggi.
Se ti ho incuriosito puoi trovare qualcosa di più sul mio sito e nello shop.
Il prossimo giretto arriverà a inizio novembre (stavolta vorrei essere puntuale perchè sarà a tema Festa dei Morti, anzi…. Dia de los Muertos!) e sarà forse anche l’ultimo prima della mia pausa maternità (siamo così).
Come sempre: commenti, aneddoti, domande sono apprezzatissimi (anche quando ci metto un po’ a rispondere!).
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