Giretti disegnetti è una newsletter che nasce dalla voglia di condividere la mia passione per i viaggi on the road, con un approccio da taccuino illustrato.
Ogni mese giretti disegnetti racconta con parole, liste e disegni, un viaggio. Un viaggio vero, fatto da persone ogni volta diverse, a cui io chiederò di condividere con me (e te) la propria esperienza. Io mi occupo di raccontarlo e illustrarlo.
Ho scelto di raccontare e illustrare il viaggio di Lucrezia perchè, in parte, si sovrappone ad un meraviglioso road-trip che ho fatto in lambretta ormai diversi anni fa (estate 2018, c’è qualche foto qui). Ne ho un ricordo poetico e silenzioso, ammantato di mistero, solitudine e natura selvaggia. Una Grecia ben diversa da quella delle classiche cartoline blu su blu, ma secondo me altrettanto meritevole di essere esplorata, con alcuni picchi (sia metaforici che fisici) che lascerebbero chiunque a bocca aperta, come Meteora.
Il giretto disegnetto di oggi racconta un viaggio al profumo di miele, attraverso la Grecia continentale, tra Epiro e Tessaglia. I viaggiatori sono Lucrezia e il suo compagno Jacopo, al volante di una panda che affronta con serenità i tornanti di montagna e le stradine a picco sul mare.
Lucrezia ama allo stesso modo il miso, i passatelli, i gatti, Corto Maltese, le ginestre e le colline morbide da cui si vede il mare. Dopo aver vissuto 13 anni tra Madrid, Berlino e Valencia per laurearsi in studi museali e lavorare con lingue e testi, ha finito per accomodarsi nel mezzo della pianura padana, ma nel suo cuore c'è ancora l’Adriatico, a fianco del quale è cresciuta.
Ha un sito e un blog, il suo account Instagram è qui.
Lucrezia ha alle spalle lunghi road-trip in Centro America, e ha chiamato il suo stile di viaggio “esplorazione spontanea”, definizione che ho trovato molto carina. Prima di partire si lascia suggestionare da film, libri o serie tv, e scova online posti da visitare che appunta di tante agende diverse.
La fedele Panda, aiutata da due traghetti che hanno portato Lucrezia e Jacopo da una parte all’altra dell’Adriatico
Lucrezia va matta per il saganaki (formaggio fritto in pastella) ma il sapore che più le ricorderà questo viaggio è quello dello tsipouro (venduto in formati da 10, 30, 100 cl) di Me Mostra a Portaria accompagnato da Mezze di ogni tipo preparate con il pesce fresco portato da Volos ogni mattina.
Il Kritsa gastronomy hotel di Portaria, con annessa azienda agricola, per le colazioni straordinarie e l’autenticità della struttura.
Un giorno di tempo un po' grigio, quindi la giornata in spiaggia è saltata in favore di un giro dei paesini della costa est del Pelion, andando anche a visitare Tsagkarada con il suo enorme platano. Passeggiando nei dintorni si sono imbattuti in un signore che vendeva frutta sciroppata e miele, fermandosi a fare due chiacchiere. Parlando del più e del meno in inglese a lui son uscite parole in tedesco, portando la conversazione in un altra lingua in cui sia lui (Giorgos) che Lucrezia sono fluenti. Così è venuto fuori che era un chimico appassionato di botanica, e ha parlato a lungo della tutela ambientale che vige sull’area, del paradossale vantaggio della crisi economica che ha impedito la speculazione edilizia della zona. Giorgos aveva pubblicato per un editore tedesco un libro su itinerari di trekking e sulla flora della penisola assieme ad un altro specialista tedesco, che naturalmente è diventato un prezioso souvenir da portare a casa nello zaino.
Da Igoumenitsa a Kalambaka (con tappa sulle montagne dell’Epiro)
sbarcati a Igoumenitsa, hanno imboccato l’autostrada che da qualche anno porta dalla costa adriatica fino a Istanbul. Una grande salita che costeggia il confine con l’Albania e arriva in Epiro
pausa colazione a Metsovo, accolti da canti e nebbia, c’erano dodici gradi ed erano in corso le prime messe della mattina. Circondati da boschi di conifere, si sono trovati catapultati dal mare ad un paesaggio alpino con case in pietra scura e chiese affrescate. La dieta a base di miele che ha caratterizzato il viaggio è iniziata qui
i monasteri di Meteora oggi, sebbene sempre suggestivi, sono assediati dalla mattina alla sera da pullman da ogni parte dei Balcani e da daily tour da Atene e Salonicco. Appena le migliaia di turisti e pellegrini iniziano ad andare via, il paesaggio riprende un po' di calma e le pazzesche rocce che spuntano praticamente dal niente nel mezzo della pianura recuperano tutta la loro magica aura. È veramente un posto unico!
seguendo un suggerimento, si sono spinti verso la zona delle montagne dalla parte opposta della valle, da Pyli in su, scoprendo delle aree impressionanti con cime fino a 2000 metri, ammantate di boschi
Da Kalambaka a Portaria, penisola del Pelion
attraverso la pianura della Grecia Centrale passando per Larissa e raggiungendo Volos. Qui il verde lascia il posto al giallo. La penisola è intrisa di mitologia classica ed è una zona turistica al punto giusto, cioè con infrastrutture di qualità, ben collegata ma senza essere oberata dalle persone
il mito vuole che sia da qui che gli Argonauti partirono alla volta della Colchide per recuperare il Vello d’Oro, e si dice che la parte nord della penisola fosse territorio dei Centauri, dove Achille e Patroclo vennero educati da Chirone
boschi su boschi, con vegetazione diversa a seconda dei versanti: castagni e platani orientali enormi (tra i più grandi d’Europa a Tsakgarada e Pinakates) verso l’Egeo, ulivi e macchia mediterranea verso il golfo di Volos
miele di castagno dappertutto, in ogni meraviglioso dolce e in vendita lungo le strade
colori delle ortensie in fiore per l'umidità
scovare qua e là tracce del freddo dell’inverno, sparpagliate tra le medaglie olimpiche del figlio del proprietario dell’hotel appese nella sala colazione e i paletti che segnalano il limite della strada per quando è coperta di neve
Damouhari: piccolo golfo incantato dove sono state girate alcune scene del film Mamma mia!
Da Portaria a Delfi
l’area archeologica è magica. Si trova proprio di fronte al monte Parnaso, la casa delle Muse, e in lontananza si vede lo stretto di Corinto. Se si vogliono evitare la folla e il caldo, il consiglio è di arrivare a Delfi nel tardo pomeriggio, visitare la zona archeologica a pagamento (già in ombra!) e il museo, e la mattina dopo le aree aperte e gratuite.
visita al museo etnografico e del folklore dove appassionate di tessuti e storia della moda troveranno pane per i propri denti con una collezione ricca e curata
il profumo del gelsomino la sera, a conciliare il sonno
Da Delfi a Lefkada
giorni di mare, sole, lettura, cibo e relax, con tutto il blu-clichè che associamo alla Grecia
accarezzare tutti i gatti, fotografare tutte le caprette
il Panigiri del 15 agosto, la sentitissima Festa Panigia, per cui è stata cotta un’incredibile quantità di souvlaki, versati litri di ouzo e raki, affinchè tutto il paese potesse ballare nel campo da basket della scuola fino al mattino
Da Lefkada a Igoumenitsa (e traghetto per l’Italia)
sosta a Parga illusi dalla guida Lonely Planet, rivelatasi una delusione. Immaginate una baia protetta di mare sabbioso con un isolotto al centro: cosa può andare male nel processo di turistificazione di un posto del genere?
ufficio segnalazione giretti
Se hai fatto un road trip che secondo te merita di essere raccontato, o ne hai seguito uno di particolarmente figo sui social, scrivimi a benedet.silvia@gmail.com o lascia un commento.
chi sono e cosa faccio
Grazie per aver letto fin qui. Se ancora non ci conosciamo, io sono Silvia Benedet, in arte (e sui social) silviabes, e per lavoro creo e abito gli spazi tra comunicazione digitale, vino, illustrazione e viaggi.
Se ti ho incuriosito puoi trovare qualcosa di più sul mio sito e nello shop (sono passata a Shopify!)
Ci risentiamo a fine mese per festeggiare l’estate e per le note a margine, mentre il prossimo viaggio illustrato arriva all’inizio di luglio. Come sempre: commenti, aneddoti, domande sono apprezzatissimi (anche quando ci metto un po’ a rispondere!).
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Anche se non sono mai stato in questi luoghi ogni volta riesci a dare al racconto un'intimità unica che ti sembra di essere lì e toccare le cose che descrivi: profumi, sapori, ricordi, tutto prende vita.
Sono appena tornata da questi posti e condivido l'amore per il Pelion (noi siamo arrivati fino alla punta, mi è rimasto nel cuore e avrei voluto esplorarlo meglio). Ma condivido soprattutto la tua riflessione sulla poesia e il mistero di luoghi magici come Meteora, diversi dall'immagine che abbiamo generalmente della Grecia (per quanto sì, il mare è meraviglioso, non mi lamento di averci fatto una tappa!).